È un intervento puramente estetico, non ha cioè nessun risvolto sulla performance sessuale. È indicato per chi vive la cosiddetta “sindrome da spogliatoio”, uno stato d’ansia che si innesca comparando le dimensioni del proprio pene con quelle di altri uomini. Solo nei casi di microfallia, cioè quando il pene in erezione non raggiunge i 7 cm, l’intervento viene ad avere anche finalità funzionali.
In questo intervento è molto importante il colloquio preoperatorio col chirurgo, perché il paziente comprenda il significato dell’intervento e adegui le proprie aspettative.
L’intervento viene effettuato da un’équipe composta da un urologo/andrologo, che si occuperà della parte centrale dell’intervento e da un chirurgo plastico che si occuperà delle suture superficiali.
L’intervento si effettua in anestesia generale.
Possiamo distinguere due interventi:
ALLUNGAMENTO DEL PENE
(o falloplastica di allungamento) nel quale si effettua una piccola incisione che darà luogo a una sottile cicatrice nascosta fra i peli pubici. Dopo l’incisione si reciderà il legamento sospensore del pene. Il pene liberato dall’aderenza all’osso pubico aumenterà la sua lunghezza di alcuni centimetri.
INGROSSAMENTO DEL PENE
(o lipopenostruttura) nel quale verrà prelevato del grasso, con una sottile cannula, dalla regione sovrapubica o dell’addome inferiore. Quindi per mezzo di una sofisticata apparecchiatura, il grasso prelevato verrà lavato e purificato dai detriti cellulari. Il grasso filtrato verra iniettato fra la cute e i corpi cavernosi. In questo modo si avrà un aumento del diametro del pene.
L’intervento viene effettuato in regime di day-hospital, la dimissione avviene qualche ora dopo l’intervento.
Dopo un paio di giorni di riposo si può riprendere la normale attività lavorativa. L’attività sessuale deve essere sospesa per circa un mese. Per un mese dovrà essere evitata l’attività sportiva.
Il costo di una falloplastica primaria è di € 6.500